Close
Maria Fossi
Infanzia
Maria Gabriella Fossi nasce il 27 ottobre del 1926 da Nannina Rucellai, diretta discendente dell’antica famiglia fiorentina, e Piero Fossi. Nannina era nota per lo stile, l’attività filantropica e il suo salotto frequentato dalla più colta élite antifascista. Il padre Piero Fossi è stato giornalista, saggista e uomo politico. Dopo di lei nacque Giulio. La famiglia si stabilì presso il villino dei ‘Sette ulivi’, conquistati dalla vista meravigliosa sulla città di Firenze.
Dettagli

«In questo contesto fortunato io feci molte scoperte e soprattutto cercai di spiegarmi il valore dello ‘stile’ di Maria. Evidentemente era una cosa del tutto diversa dalla cosiddetta ‘maniera di fare’. Si trattava di un grado di comportamento più alto, prodotto dalla consuetudine di particolari costumi che evidentemente Maria aveva assimilato soprattutto dalla madre, Nannina Rucellai. Quella che appariva indifferenza o non partecipazione era un modo di difendersi e di rispettare se stessi e gli altri.

Ciò era del resto evidente anche nella casa che Maria abitava, un villino a San Gaggio, nel quale Nannina con una regia molto sottile, aveva ottenuto una gradazione di atmosfere adeguata ai vari componenti della famiglia, senza dare agli oggetti una particolare attenzione.

Ne risultava un modo di ambientare del tutto estraneo alle mie consuetudini. Cresciuta in una famiglia di orefici, avevo l’abitudine di guardare soprattutto gli oggetti (mobili, suppellettili, ecc.) mentre in casa Fossi si imponeva una gradevole e funzionale variazione di insiemi. La camera di Maria, a esempio, era tutta bianca e adeguata ai suoi bisogni: studiare su un tavolo comodo, sentire musica con attrezzatura varia (grammofono, dischi), poter passeggiare in una grande loggia adiacente. L’attenzione alla vita del destinatario di ogni ambiente mi sorprendeva molto perché io vivevo in una casa più grande, che non prevedeva un mio spazio. In un certo senso allora arrivai alla conclusione che la libertà dello ‘stile’ coincideva con il rispetto delle necessità individuali di vita.»

Paola Barocchi, Maria diciottenne, in Firenze ferita e il ponte Santa Trinita, pp. 198-199

Le foto sono tratte da un piccolo album fatto da Nannina Rucellai e messo a disposizione della Fondazione da Giulio Fossi. Si ringraziano per la concessione alla pubblicazione i figli di Maria e Giulio.

Torna ad inizio pagina