«[a Lecce] vi insegnavano infatti coloro che sarebbero divenuti, nel corso di pochi anni, cattedratici assai notevoli: da Capitani a Nenci, a Melandri, a Chiodi, Marti, Vanna Gentili, al mio assistente Menichetti, il futuro filologo romanzo dell’Università di Friburgo. A questo insieme di giovani, validissimi docenti, lei dava struttura organizzativa nel senso migliore della parola, con quell’arte che per natura possedeva nel disporre le persone, gli eventi e le idee a far luce e mettere ordine nelle cose del mondo, fra le quali c’era la nascente Università salentina, di per se stessa abbastanza informe.»
Maria Corti, Paola Barocchi nel ‘mio libro della memoria’, in «Studi di Memofonte», 19, 2017, pp. 17-20 (già «Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia», s. 4, 6, n. 1, 2001, pp. 249-254)