Con la S.P.ES. la Memofonte ha una comune base di intenti. Basta leggere il prosieguo del nome: «Studio», non più «per edizioni scelte», ma «per l’elaborazione informatica delle fonti storico-artistiche». Nella Memofonte Paola Barocchi, sempre vigile interprete della realtà culturale, ha traghettato e ampliato gli intenti di diffusione e messa a disposizione di fonti e ricerche: non più sul supporto cartaceo, ma in versione digitale. E poi il logo: ancora il Dialogo delle Imprese militari e amorose di Paolo Giovio, questa volta con l’impresa di Maria d’Aragona, «la quale è due mazzi di miglio maturo legato l’uno all’altro, con un motto che diceva SERVARI ET SERVARE MEUM EST, perché il miglio di natura sua, non solamente conserva se stesso da corruttione, ma anchora mantiene l’altre cose che gli stanno appresso, che non si corrompano».